mercoledì 20 marzo 2013


Seminario: “Elementi di Microimmunoterapia e Patologie Autoimmuni“. Firenze, 13 Aprile 2013, Ordine Dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Via Giulio Cesare Vanni N.15. 
Inquadramento Clinico delle patologie autoimmuni nella prospettiva teorica della MicroImmunoterapia.
Temi del Seminario:
  • Protocolli terapeutici e campi di applicazione clinica della Microimmunoterapia nella patologia articolari.
  • Artrite Reumatuoide e Connettiviti.
  • Infezioni da Papilloma Virus
  • Presentazione dei risultati della ricerca: N.G.F. 5CH: Valutazione in vitro dell’efficacia nei confronti del danno ossidativo su culture cellulari nervose.(Scienze Farmacologiche e Tossicologiche dell’Università Di Pavia.
Relatore: Professor Giuseppe Di Fede, Direttore Sanitario Istituto di Medicina Biologica (IMBIO) e Istituto di Medicina Genetica Preventiva e Personalizzata (IMGEP) di Milano, professore Master in Nutrizione e Dietetica Clinica, Prof. a.c. Università di Pavia master nel Nutrizione Umana e nel Master in Nutrigenomica degli Alimenti, vice-presidente A.R.T.O.I- Terapie oncologiche integrate.
Firenze: 13 Aprile 2013, ore: 09;30/1300 – 14;00/18;00
Presso: Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Firenze, Via Giulio Cesare Vanni N.15
Ideazione e Coordinamento Scientifico: Dottor Francesco Mingioni.
Organizzazione: Dott. Francesco Mingioni tel. 338 8893368 email: francesco.mingioni@vandaomeopatici.it
Segreteria Organizzativa: Vanda omeopatici srl Ciampino tel. 06 79312185 email info@vanda.it

mercoledì 13 marzo 2013

Prepariamoci a combattere l’allergia.


Il Pollen Histamine 200 plus è una cura omeopatica desensensibilizzante
nei confronti di una vasta gamma di allergeni, e svolge un’importante attività
antistaminica in quanto fra i suoi componenti è presente l’Istamina.
Essa infatti è il principale mediatore chimico dell’infiammazione allergica,
responsabile dei cambiamenti fisiopatologici dei tessuti bersaglio: vasodilatazione
del microcircolo, edema, ipersecrezione ghiandolare, spasmo della
muscolatura liscia, sintomi clinici che costituiscono la risposta allergica.
L’utilizzo di tali ceppi bioterapici è indicata nella riduzione di disturbi quali:
congiuntivite, raffreddore da fieno, disturbi cutanei orticarioidi ed eczema,
broncospasmo ed asma bronchiale causati appunto dagli allergeni che possono
essere stagionali come i pollini degli alberi o delle piante erbacee; o
perenni come gli acari, i peli e la forfora di animali domestici, le piume di
anatra, di oca e di pollame. Le reazioni di ipersensibilità (allergia) sono causate dal contatto di dette sostanze ambientali (allergeni), inoffensive per la maggior parte delle persone, ma che nei soggetti sensibili provocano una risposta esagerata del sistema immunitario (difesa eccessiva), originando la tipica manifestazione clinica. Dopo un primo contatto con la sostanza allergizzante, si attiva una fenomeno definito “sensibilizzazione con l’Antigene”, a cui segue il rilascio di Immuno globuline E. Nuove esposizioni all’antigene, in questi soggetti, scatena notevoli produzioni di IgE, le quali attivano le altre cellule del processo infiammatorio (reazione a cascata), con conseguente liberazione di grandi quantità di mediatori chimici, come l’Istamina, anche dopo pochissimo tempo dal contatto con l’allergene. Alla luce di questi elementi, il Pollen Histamine 200 plus si presenta come un medicinale omeopatico notevolmente efficace per la cura delle allergie in quanto mostra un ampio spettro d’azione ed una sinergia curativa, tra i componenti che lo costituiscono. Esso comprende un lungo elenco di pollini di specie diverse: alberi, piante annuali e perenni. Altri allergeni ampiamente rappresentativi, molto diffusi nei nostri ambienti abitativi tra i quali gli acari della polvere domestica, presenti specialmente nei materassi di lana, nei tappeti e nelle moquette. Il pelo e la forfora di cane domestico, il pelo e forfora di gatto domestico, penne d’anatra, d’oca e di pollame. Ha inoltre il vantaggio di essere utilizzato (secondo la posologia degli adulti) già nell’infanzia, in bambini al di sopra dei due anni, intervenendo così in quelle manifestazioni patologiche più difficili da curare in pazienti così piccoli, che altrimenti richiederebbero farmaci antistaminici e cortisonici, dal notevole impatto farmacologico. Anche in gravidanza e durante l’allattamento può essere impiegato per lenire i sintomi allergici e i fastidi conseguenti al disturbo clinico. Il Pollen Histamine 200 plus non ha alcuna controindicazione, è farmaco omeopatico sicuro, consigliato a tutti i pazienti sensibili ai problemi allergici, facile da somministrare. Comparazioni: Rispetto agli altri prodotti omeopatici commercializzati, impiegati nella terapia antiallergia, occorre sottolineare la completezza del Pollen Histamine 200 plus: Esso comprende un lungo elenco di allergeni omeopatici che possono scatenare l’allergia,stagionali o perenni. Tra gli acari maggiormente allergizzanti c’è il più importante, il Dermatofagoides pteronyssynus. E gli altri bioterapici omeopatici, in associazione al principale mediatore chimico dell’infiammazione, l’Istamina, responsabile di importanti effetti clinici sugli organi bersaglio. I prodotti omeopatici antiallergici presenti nel mercato, in generale, hanno composizioni differenti, preferendo l’una o l’altra componente: i pollini maggiormente rappresentativi, e/o altri allergeni, oppure i mediatori chimici dell’infiammazione, in associazione al rimedio sintomatico. Tra i pochissimi prodotti sul mercato che associano gli allergeni e i mediatori chimici infiammatori, si evidenzia una scarsità di elementi desensibilizzanti, che limitano il loro utilizzo a specifiche forme di allergia.Evidenze cliniche mostrano i risultati ottenuti sulla valutazione dell’attività del prodotto: Su 45 pazienti di cui 23 di sesso maschile e 22 di sesso femminile, dai 2 ai 60 anni (età media 24 anni) affetti da varie e più forme allergiche da almeno un anno, diagnosticate e certificate con analisi di laboratorio, il 37,8% hanno mostrato la scomparsa totale dei sintomi, il 53,5% hanno avuto una riduzione delle crisi rispetto all’anno precedente, con sintomi meno evidenti. L’11,1% hanno avuto modesta e significativa riduzione dei sintomi e solo il 4,5% del campione non ha evidenziato alcun risultato clinico apprezzabile (Belgio 1992, TIG8 anno Aprile 1993, p.286-8 Molaert P., Rottey E.). In conclusione, il Pollen Histamine 200 plus, è un medicinale omeopatico che ha dimostrato la sua efficacia nella cura della allergia, una possibile alternativa ai farmaci antistaminici e cortisonici, dal notevole impatto farmacologico, specialmente nei bambini piccoli e nelle donne in gravidanza. Esso interviene nella fase acuta della manifestazione allergica, riducendo effettivamente la sintomatologia infiammatoria e molto importante, è in grado di elevare la soglia di sensibilità del pazienti agli allergeni (attività desensibilizzante), prevenendo in questo modo la ripresa dei sintomi clinici.
Pollen Histamine 200 Plus: Desensibilizzante omeopatico nelle manifestazioni allergiche, a base di allergeni e Istamina, diluiti e dinamizzati:
  • Pollini: Alberi, Urticacee, Plantaginacee, Composite/Asteracee, Graminacee
  • Altri allergeni stagionali e perenni: Dermatophagoides farinae Dermatophagoides pteronyssynus Pulvis domesticus Pelo e forfora di cane e di gatto domestico Penne d’Anatra, D’oca e di Pollame
  • Histaminum
Prevenzione: 1 capsula alla settimana (per almeno 12 settimane si consigliano 2 cicli di 3/4 mesi l’anno: autunno e primavera).
Fase acuta: 1 capsula 3-5 volte per una settimana.
Bambini: si consiglia l’assunzione del prodotto a partire dai due anni di età, con la stessa posologia degli adulti.

Dottoressa Patrizia Necci, Hop Benessere, N.52 Pagina 26.

giovedì 7 marzo 2013

Microiimunoterapia


Il sistema immunitario, garante dell’armonia e del funzionamento del nostro corpo, è costituito da cellule dette linfociti, che sono veicolate dalla linfa attraverso i vasi linfatici e le sue stazioni

linfonodali, e dal sangue attraverso arterie, vene e capillari, quindi sono presenti  in tutto il nostro organismo e possono  portarsi rapidamente nel distretto organico, tessutale, cellulare ecc. eventualmente aggredito (ad esempio, da un’infezione locale).

Le cellule immunocompetenti sono centinaia e si attivano per identificare l’intruso, riconoscendo gli antigeni di quest’ultimi come non self, e distruggerlo; inoltre distruggono anche le cellule di altri organi che l’intruso ha parassitato. Le cellule immunocompetenti, per poter essere effi cienti, devono organizzasi e scambiare informazioni con le altre cellule dei differenti organi, ciò avviene grazie alle citochine (proteine secrete dalle cellule).A volte questo meccanismo s’inceppa e si manifesta la malattia, ad esempio:
  • quando l’aggressore (virus, batteri, miceti, parassiti, ecc.) supera le difese poste in atto dal sistema immunitario, questo non riesce a svolgere correttamente il suo compito (malattia infettiva);
  • se vi è un deficit del sistema immunitario, che lascia proliferare delle cellule anormali, si potrebbe instaurare il cancro, e nel caso della proliferazione di cellule immature si determina una forma particolare di leucemia;
  • a volte il sistema immunitario non riconosce più gli organi che egli stesso difende e li attacca, a ciò conseguono malattie autoimmuni come la sclerosi a placche;
  • in alcuni casi il sistema immunitario dà origine a un reazione “intempestiva” di difesa senza un vero attacco, che non  avrebbe luogo se non vi fosse un’ipersensibilità (allergia).
Tutte queste patologie, spesso, vengono affrontate con farmaci atti a combattere gli effetti della malattia, ma sarebbe opportuno agire sul sistema immunitario allo scopo di stimolare le difese dell’organismo, idea non certo nuova se si pensa alle vaccinazioni, ma queste non bastano a risolvere le patologie sopra descritte. Fortunatamente le conoscenze in campo immunologico si sono accresciute, rilevando l’esistenza di una rete di cellule immunitarie e di mediatori chiamati generalmente citochine [le principali sono le interluchine (IL-1; IL-2; ….), gli interferoni (IFNα, β e γ), i fattori di crescita (CSF e TGFβ ) e i fattori di necrosi tumorali (TNFα eβ )].
Alcuni di questi mediatori, come le varie forme di interferoni (IFNα, β, γ), vengono prodotti in laboratorio, mediante tecnica di ingegneria genetica, e utilizzati  per il trattamento delle infezioni virali
(come l’epatite C) o di malattie autoimmuni (come la sclerosi a placche). Tuttavia, i numerosi effetti collaterali conseguenti ad assunzioni massive d’interferone o di interleuchine ne limitano considerevolmente il loro uso.
Le origini della 
Microimmunoterapia
Per superare questo limite, circa trentacinque anni fa, due medici belgi, Maurice Jenaer e Bernard Marichal, elaborarono e iniziarono a utilizzare una tecnica terapeutica defi nita Immunoterapia a Dosi Infi nitesimali (IDI) o Microimmunoterapia.
I due medici sostengono che se le citochine svolgono la loro funzione nell’organismo a basse concentrazioni [nanomole (1x10 alla -4) e fentomole (1x10 alla -15)] è logico che per essere tollerate da questo devono essere somministrate a dosi infinitesimali [in una diluizione omeopatica, la quantità molecolare cosiddetta biologica è posizionata tra 1x1o alla -6 (3CH) e 1x10 alla -60 (30CH)]. Inoltre, se le cellule immunocompetenti si trovano concentrate nelle zone d’accesso dell’organismo, in particolare nella mucosa buccale e nei linfonodi vicini, la via sublinguale sembra il miglior modo di somministrazione, infatti, grazie ad essa, l’informazione contenuta in una capsula-dose, si porta direttamente nella rete linfatica, così la forma galenica (presentazione farmaceutica sotto forma di capsule-dose contenute nei globuli, tradizionalmente utilizzati in omeopatia), associata all’assorbimento sublinguale è meglio tollerata ed è più effi cace nel trasmettere un’informazione al sistema immunitario mediante la struttura immunologica dell’organismo. Infi ne, questo metodo di somministrazione non mette alla prova i fi ltri naturali che sono il fegato, lo stomaco e l’intestino.
La Microimmunoterapia prende in considerazione anche che, in seguito a un’aggressione dell’organismo, la risposta immunitaria si svolge nel tempo, cioè mediante una reazione a catena costituita da diversi elementi del sistema immunitario defi nita “cascata delle citochine”, pertanto la somministrazione del rimedio è sequenziale, in altre parole le informazioni date alle cellule vengono ripetute in ordine logico rispettando lo svolgimento delle loro azioni cellulari nella reazione immunitaria.
Il meccanismo d’azione
Per quanto riguarda il meccanismo d’azione, la Microimmunoterapia segue il principio di Arendt-Schultz, utilizzato in farmacologia classica e ripreso dall’omeopatia (inversione degli effetti),  secondo differenti tipi di diluizioni:
  • Basse diluizioni (BD) (3CH, 4CH, 5CH): stimolano l’effetto della sostanza
  • Medie diluizioni (MD) (6CH, 7CH): modulano l’effetto della sostanza
  • Alte diluizioni(HD) (9CH, 15CH, 17CH, 23H, 30CH, 200CH): frenano l’effetto della sostanza.
Pertanto l’utilizzo di elevate diluizioni frenerà il sistema immunitario, basse diluizioni lo stimolerà, medie diluizioni lo modulerà. I rimedi Microimmunoterapici agiscono sul sistema immunitario mediante:
  • un’azione che modula la risposta dei linfociti T4 (organizzatori operanti delle difese immunitarie)
  • un’azione che stimoli o freni la produzione e l’azione delle sostanze citotossiche (che uccidono l’aggressore per contatto)
  • un’azione che modula la produzione di citochine legate all’attività delle cellule.
Inizialmente, Jenaer e Marichal constatarono che la somministrazione, in soggetti immunologicamente labili, di frammenti diluiti e dinamizzati di DNA e RNA esercitava un’influenza positiva in campo oncologico;la somministrazione degli stessi era in grado di promuovere  un effetto anti-oncogenico e ciò è stato osservato nelle malattie degenerative e virali. L’uso degli acidi nucleici diluiti e dinamizzati era inoltre supportato da un’ipotesi sostenuta nei lavori scientifici condotti da Beljanski (1990).
Successivamente ai lavori svolti sul  DNA-RNA diluiti e dinamizzati, Marichal e Jenaer hanno effettuato una serie di ricerche, nel corso delle quali sono  state testate, su pazienti affetti da disturbi immunologici, una serie di diluizioni omeopatiche di sostanze quali citochine, prodotti bioterapeutici e allopatici omeopatizzati, rilevando degli effetti immunomodulatori benefici. Da questi studi sono state elaborate una serie di formule per il trattamento di circa 20 affezioni immunologiche. In uno studio di Bastide è stato osservato che dosi diluite e dinamizzate di  IFN somministrate a ratti per via intraperitoneale hanno determinato un aumento della risposta immunitaria umorale e cellulare efficace, utilizzando dosi tollerabili. In uno studio, pubblicato dal British Homeopathic Journal, Jenear e coll. hanno valutato l’effetto del trattamento Microimmunoterapico allo scopo di prevenire l’herpes genitale recidivante in 53 pazienti che presentavano almeno quattro crisi annuali. La conclusione è stata che l’82% dei malati ha tratto benefici dal trattamento di cui: nel 42% dei casi alcune ritorni di crisi dopo il primo trattamento (arretramento compreso tra 5° e 50° mese); nel 32% l’efficacia apparve solamente dopo una o più ricadute; nel 9% le recidive non scomparvero, ma le crisi diminuirono di frequenza e di intensità.
Dei risultati preliminari, aggiungono ancora gli autori di questi studi, ottenuti su un gruppo di 10 pazienti resistenti o intolleranti all’aciclovir (il classico medicamento per l’herpes) sembrano mostrare che l’80% di essi ha ottenuto grandi miglioramenti con il 2LHERP.
Da quanto sopra esposto si può concludere che la Microimmunoterapia utilizzando sostanze immunologiche, diluite e succusse, veicolate da granuli di lattosio e somministrate per via sublinguale, come i rimedi omeopatici agisce con il “meccanismo degli effetti inversi”; la si può definire una Microimmunoterapia omeopatica che obbedisce alle regole dell’analogia chimica e non della similitudine hannemaniana, mantenendo però i principi farmacologici della diluizione e della dinamizzazione omeopatica. Infatti, gli immunoterapici di tipo omeopatico sono sostanze simili a quelle endogene dell’uomo, pertanto la similitudine è su base biologica (l’organo sano cura l’organo malato) ed è il principio di analogia chimica che regola il razionale impiego di sostanze che la natura stessa utilizza nei processi fisiologici e fisiopatologici.
Per tali motivi si può ipotizzare che la Microimmunoterapia può essere considerata uno degli anelli che concatena l’allopatia-la microimmunoterapial’omeopatia. Sicuramente questo approccio terapeutico caratterizzato da assenza di effetti collaterali, supportato da trentacinque anni di ricerca scientifica, che utilizza, anche se in dosi infinitesimali, sostanze a cui la farmacologia ufficiale riconosce effetti terapeutici non è da sottovalutare.
Bibliografia
1 Institut International 3IDI – Là où le system immunitaire devient un allié – pp 3-7 www 3idi.org
2 Baudet C, La micro-imunoterapie, Alternative Santé L’impatient, Mai, www.medicines-douceus.com, 200
3 Institut International 3IDI, Là où le system immunitaire devient un allié, 8-17, www 3idi.org.
4 Jenaer M, Acides nucléiques dynamisés et cancer, Actes du XXVIIè Congrès de la Ligue Médicale Homoeopathique Internationale, Bruxelles, juin, 1972.
5 Boiron J, Roberfroid M, Jenaer M, Abecassis J, Lans M, Gerlache J, Etude de l’action de diluitions hahnemanniennes d’ARN et d’AND sur l’evolution de carcinomas provoqués chez le rat, XVIIè Assises Scientifiques Homoeopathiques, Les Annales Homoepathiques Francaises, N 4, 1979
6 Jenaer M, Marichal B, Roberfroid M, Essai de thérapeutique preventive et curative des cancers expérimentaux par les acides nucléique dynamisés, XXXVè Congrès de La Ligue Médicale Homoeopathique Internationale, University of Sussex, Brighton, 28 mars 1982.
7 Jenaer M, Marichal B, Tucceri P, Impiego degli acidi nucleici diluiti e dinamizzati nel trattamento delle patologie degenerative, Antropos & iatria, wwwmedicinealtre.it, 1998.
8 Bastide M, Int. J. Immunother, vol. III, n. 3, 1987.
9  Jenear M, Henry MF, Garcia A, Marichal B, Evaluation du 2LHERP dans les pré-ventions des récidives de l’herpés génital, British Homeopathic Journal, Oct.; 89 (4) 174-177, 2000.

Autori: Annarita RaimoDaniela BartoloniAndrea CalandrelliAngela Barreca.Medicina Naturale Maggio 2008.
Per approfondimenti visita il sito Vanda

mercoledì 6 marzo 2013

Le Allergie Al Giorno D'Oggi


                                            Dottor Massimiliano Ippolito, Hod 56, pag 36-37. 
Si calcola che dal 10 al 15% della popolazione italiana è affetta da fenomeni allergici sia delle vie aeree che dell’apparato digerente e della cute. Nel corso degli ultimi decenni vi è stata una tendenza alla crescita di tali affezioni, così come si è osservato anche per altre patologie da disregolazione del sistema immunitario (patologie autoimmuni). È noto che la genetica incide sulle affezioni allergiche solo per il 30%, la responsabilità dell’aumento delle allergie è quindi da attribuire a fattori ambientali. Molti studiosi ritengono che gli inquinanti ambientali (Biossido di Azoto, Ozono, Gas di Combustione) sarebbero responsabili dell’aumento di patologie allergiche e autoimmuni; l’inalazione di tali sostanze può portare ad una irritazione delle vie respiratorie favorendo una alterazione del sistema immunitario associato alle mucose aeree. Agli inquinanti ambientali vanno aggiunti anche i pesticidi utilizzati in agricoltura, che vengono ingeriti con il cibo (frutta e verdure crude) ed entrano in contatto con il sistema immunitario delle vie digerenti. Anche i pesticidi sono molto reattivi e in grado di alterare la funzionalità del sistema immune, a tal proposito è stato dimostrato che il Malathion, un noto pesticida, è in grado di stimolare una iperproduzione di IgE.
In definitiva, si ritiene che le sostanze inquinanti, i gas tossici inalati, i pesticidi ingeriti siano in grado di favorire l’attivazione dei Linfociti Th2 in seguito al contatto tra il sistema immunitario delle mucose e sostanze del tutto innocue quali gli allergeni (pollini, prodotti dell’acaro della polvere, derivati epidermici di animali). L’attivazione dei Linfociti Th2 determina a sua volta una ipersensibilità nei confronti di questi allergeni, mediante una stimolazione dei Linfociti B, a produrre IgE, responsabili delle comuni manifestazioni allergiche: rinocongiuntiviti, asma bronchiale, orticaria. Naturalmente queste manifestazioni risultano avere maggiori effetti negativi su coloro che hanno un sistema immune compromesso o immaturo, come i bambini.
Il trattamento delle affezioni allergiche: ruolo dell’omeopatia in rapporto alla medicina tradizionale. 
Il trattamento delle affezioni allergiche può essere sintomatico o preventivo. Il trattamento sintomatico è rappresentato, per quanto riguarda la medicina convenzionale, dai classici anti-istaminici anti-H1, cortisonici e dal disodio-cromoglicato; la medicina omeopatica invece ricorre a diluizioni e dinamizzazioni di Histaminum, Allium Cepa, Sabadilla, Euphrasia, Nux Vomica, Lachesis. È noto che il trattamento sintomatologico delle affezioni allergiche presenta diversi svantaggi. Per i farmaci convenzionali vi sono i classici effetti collaterali per cui vengono poco accettati dai pazienti. Mentre per i rimedi omeopatici, pur non avendo effetti collaterali, si osservano talora effetti fluttuanti e inoltre richiedono una frequente assunzione di granuli più volte al giorno. Per questo motivo il trattamento preventivo delle allergie è quello che attualmente raccoglie i maggiori consensi sia tra i medici tradizionali che tra gli omeopati. La medicina tradizionale si avvale della immunoterapia desensibilizzante, la quale si basa sulla somministrazione a dosi crescenti di soluzioni di allergeni a cui il paziente è sensibile e che vengono assunti per bocca e/o per via sottocutanea. Tale trattamento riduce l’ipersensibilità nei confronti degli allergeni, ma permotivi non chiari molti pazienti non rispondono a tale trattamento. Per la sintesi di questo vaccino desensibilizzante è necessario individuare con precisione le sostanze a cui il paziente è sensibile mediante specifici test cutanei (Prick Test e Rast Test), anche se è noto che un individuo non rimane sensibile sempre agli stessi allergeni, ma nel corso del tempo la sua ipersensibilità può cambiare e diventare allergico a nuove sostanze. Quindi anche coloro che rispondono bene a tale trattamento, nel corso del tempo possono non avere più i benefici iniziali. Anche la medicina omeopatica da alcuni anni ha introdotto un trattamento desensibilizzante basato sulle diluizioni infinitesimali degli allergeni. Tale trattamento richiede singole somministrazioni settimanali per via sublinguale per periodi di due-tre mesi.
 Vi sono una serie di vantaggi del trattamento omeopatico rispetto alla terapia desensibilizzante convenzionale:
➣ Assenza di rischi collaterali, non vi è rischio di reazioni anafilattiche che possono verificarsi quando si somministra per via sottocutanea un allergene.
➣ Una singola somministrazione settimanale per pochi mesi è agevole e quindi ben accettata dal paziente.
➣ Utilizzando dosi infinitesimali è possibile associare numerosi allergeni, i più comuni responsabili di reazioni allergiche, siano essi pollini, derivati dell’acaro della polvere e dell’epidermide di animali. Con un unico trattamento si può quindi desensibilizzare il paziente nei confronti di numerosi allergeni, senza la necessità di eseguire frequenti test cutanei e senza avere il problema del possibile cambiamento di sensibilità da parte del paziente.
L’ efficacia clinica delle diluizioni omeopatiche di allergeni per la profilassi delle allergie è stata dimostrata da vari studi pubblicati non solo su riviste omeopatiche, ma anche su autorevoli riviste mediche internazionali 1-3. Si tratta di studi placebo controllati su un vasti campioni di pazienti, i quali hanno dimostrato chiaramente che i soggetti affetti da pollinosi stagionale trattati con diluizioni omeopatiche dei pollini hanno mostrato una sintomatologia allergica nettamente più attenuata rispetto ai pazienti trattati con placebo, con conseguente miglioramento della qualità di vita e riduzione di necessità di assunzione di farmaci antiallergici.
Il Pollen Histamine 200 Plus consente di desensibilizzare i pazienti contro i più comuni allergeni presenti nell’ambiente. Infatti contiene, alla diluizione di 200 K, oltre trenta diversi pollini (Graminacee, Urticacee, Plantaginacee, Composite, Alberi ad alto fusto), nonché derivati del Dermatophagoides Pteronyssynus e Farinae, derivati dell’epidermide di diversi animali domestici (cane, gatto, oca, anatra). A questi vi è associato anche Histaminum a 200 K, che contribuisce a modulare il rilascio di Istamina da parte di mastociti-basofili 4-5 e quindi ad attenuare la sintomatologia allergica delle vie aeree, della congiuntiva e della cute. La posologia del Pollen Histamine è 1 capsula/settimana per via sublinguale per tre mesi all’anno in coincidenza con il periodo di fioritura delle piante a cui il paziente è allergico. Per i pazienti con ipersensibilità ad allergeni perenni si consiglia di ripetere il ciclo di trattamento due volte l’anno.
Consigli utili ai pazienti allergici:
Oltre ai trattamenti terapeutici per le allergie, è bene che il paziente segua alcune regole per
limitare le crisi e i danni delle reazioni allergiche:
  • Evitare il fumo e ambienti inquinati.
  • Limitare il più possibile il contatto con gli allergeni, evitando di stare all’aperto durante giornate secche e ventose nel periodo di fioritura delle piante.
  • Seguire una dieta sana: con un giusto apporto di vitamine e oligoelementi. Preferire i prodotti di agricoltura biologica. Lavare bene frutta e verdura con bicarbonato che favorisce l’eliminazione di eventuali tracce di pesticidi. Evitare alimenti che contengono aromi naturali perché a volte possono contenere sostanze allergizzanti.
  • Garantire una adeguata igiene della casa per evitare accumuli di polvere, di peli e prodotti di desquamazione della cute di animali, a tal proposito è meglio evitare la moquette e limitare il numero di tappeti.
  • Preferire le vacanze al mare o in alta montagna oltre i 2000 metri, dove le concentrazione di pollini è minima o assente.
  • Non assumere farmaci senza consultare il medico, perché chi soffre di allergia è molto più sensibile di altri ai prodotti chimici delle medicine, nonché l’assunzione di alcuni di essi, come l’Acido Acetilsalicilico, può scatenare crisi asmatiche.
Note:
Kim LS, Riedlinger JE, Baldwin CM et al.: “Treatment of seasonal allergic rhinitis using homeopathic preparation of common allergens in the southwest region of the US: a randomized, controlled clinical trial.” Ann Pharmacother 2005 Apr; 39(4):617-24. 
Reilly DT, Taylor MA, Mc Sharry C et al.: “Is homoeopathy a placebo response? Controlled trial of homoeopathic potency, with pollen in hayfever as model.” Lancet. 1986 Oct 182(8512):881-6. 
3 Aabel S, Laerum E, Dolvik S, et al.: “Is homeopathic ‘immunotherapy’ effective? A double-blind, placebo-controlled trial with the isopathic remedy Betula 30c for patients with birch pollen allergy.” Br Homeopath J 2000 Oct; 89(4):161-8. 
4 Saint-Laudy J and Belon P: “Inibition of human basophil activation by higth diluition of histamine” Agent Actions. 1993; 38: 245-247.

martedì 5 marzo 2013

Est Modus In Rebus



Intervista Al Dottor Rianldo Vercelli. A cura del Dott. Francesco Mingioni.
Dr.Vercelli , Lei svolge oramai da diversi anni il ruolo di medico di Famiglia. Allo stesso tempo Lei è anche un Omeopata a cui tutti i pazienti, e anche tutti i colleghi, riconoscono competenza professionalità e passione. La mia domanda è: come riesce a conciliare approcci medici tanto inconciliabili come allopatia e omeopatia? Vale a dire: questi due approcci sono veramente tanto inconciliabili?
Non mi dica, Francesco! Dopo la laurea e dopo l’abilitazione e dopo  una breve parentesi di perfezionamento, poichè avevo una grande passione per l’omeopatia ho dedicato altri lunghi e faticosi anni di studio anche a questo diverso approccio medico. Volevo essere un medico il più completo possibile. Al termine del mio lungo percorso di formazione però mi accorgo che alle difficoltà dell’omeopatia di affermarsi come approccio medico scientificamente riconosciuto corrispondeva il parallelo “crollo” di tutti i maggiori caposaldi della medicina allopatica.  Come e’ possibile che la MEDICINA comporti di questi paradossi? Mi chiedevo: a chi devo credere? E questi sono i quesiti della vita che si pone un giovane medico alla fine di un lungo percorso di studi e all’inizio della carriera. Col tempo ho imparato che e’ possibile far convivere tutte le medicine prendendo il meglio da ciascuna di esse secondo scienza e coscienza. Ai miei pazienti piace dire che la medicina omeopatica e’ ottima per mantenere uno stato di salute costante e duraturo. Io mi permetto di dire che sono d’accordo con loro. “Est modus in rebus”, e cosi’ sia!
Negli ultimi anni, in Italia, non meno che nel resto dell’ Europa, la richiesta di cure Omeopatiche e Fitoterapiche ha fatto registrare una vera e propria impennata anche per alcune patologie che normalmente venivano considerate curabili solo con i farmaci tradizionali. Quali sono i fattori alla base di questa forte richiesta? E, in base alla Sua esperienza, quali sono le patologie per curare le quali è utile per un medico avere dimestichezza con l’ approccio omeopatico?
Mi permetta la franchezza, Francesco: la richiesta di rimedi e’ aumentata perchè, a mio parere, i pazienti, oggi…beh, i pazienti “si guardano intorno”. Come cittadini sono stanchi di essere trattati da sudditi e come pazienti non vogliono più essere trattati da cavie. Non si accontentano piu’ di seguire pedissequamente cio’ che dice loro il curante o lo specialista. Pretendono risposte precise e sempre piu’ mirate, inoltre vogliono essere coscienti della strategia terapeutica e partecipare attivamente alla riuscita della cura, cosa che va a vantaggio di una medicina olistica.Spesso vengo consultato per curare cistiti recidivanti sempre piu’ frequenti, inoltre devo citare gli stati d’ansia reattivi piuttosto che disturbi della digestione. Sono i problemi più diffusi per i quali i miei pazienti mi consultano.
Secondo le ultime ricerche svolte dal Ministero della Sanità, sembra che il 65% della popolazione maschile italiana, soffra di IPB (ipertrofia prostatica benignia, NDR). Crede che l’Omeopatia possa essere di aiuto in questi casi?
Perchè me lo chiede, francesco, non è che, con la scusa dell’intervista, vuole un consulto gratis?
No, no, assolutamente. Lo chiedevo perchè alcuni miei amici hanno questo problema. E poi le faccio io, le domande!!
Va bene. Comunque, si. Per questo problema l’approccio omeopatico può costituire una valida risorsa terapeutica. Sicuro che va tutto bene, sa, in italia oltre il 65% degli uomini ha questo problema…
Un’ ultima domanda, di carattere provocatorio. Abbiamo capito che l’omeopatia offre buone soluzioni per alcuni problemi anche se ancora non si conosce il meccanismo di azione mentre l’ allopatia, di cui conosciamo il meccanismo di azione, a volte non dà i risultati sperati. Lei sa districarsi tra l’una e l’altra scegliendo volta per volta in base alle necessità dei pazienti.  Ma l’omeopata cosa invidia di più al medico?
…l’integrazione nel S.S.N.
…Grazie Dottor Vercelli della piacevole chiacchierata!