giovedì 12 settembre 2013

Inverno in libertà con la prevenzione omeopatica


Con l’arrivo dei primi freddi autunnali fanno puntualmente la loro ricomparsa le malattie stagionali da raffreddamento. Su tutte influenza e raffreddore. Caratterizzate da prevalenti sintomi respiratori (tosse, mal di gola e naso chiuso), spesso accompagnati da senso di prostrazione, malessere generale e febbre, queste malattie sono dovute all’infezione da parte di determinati virus. Sovente, a causa di un eccessivo abbassamento delle difese immunitarie, all'infezione virale subentra una sovra-infezione batterica che aggrava il quadro sintomatico. Classica evidenza di un’infezione batterica in atto sono una secrezione nasale densa e di colore giallastro e una tosse che diventa “grassa”, cioè con abbondante catarro. I virus influenzali e parainfluenzali generalmente attecchiscono verso la fine dell’autunno e la metà dell’inverno, un po’ come il raffreddore, quando il freddo fa abbassare le difese immunitarie ed aumentare le occasioni di contagio per una maggiore permanenza in luoghi chiusi ed affollati, ambienti ideali per la propagazione dei virus. Il contagio avviene attraverso via aerea e il contatto con superfici contaminate. Da notare che con la riapertura degli asili nido e delle scuole materne, i bambini riprendono ad ammalarsi: si calcola che tali infezioni siano responsabili del 50-60% del tempo scolastico perso. Non molto differente la situazione per gli adulti. Secondo l’Inail, nella stagione 2009 - 2010 sono state 32.275.000 le giornate di assenza totale dal lavoro causate dall’influenza.

L’applicazione di alcune comuni norme igieniche di base può ridurre il rischio di contrarre l’infezionecoprirsi la bocca quando si starnutisce, lavarsi regolarmente le mani ed evitare i luoghi affollati durante i periodi di epidemia. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura, ad alto contenuto di vitamine e micronutrienti, fornisce un’ulteriore aiuto.
La prevenzione può essere attuata nelle categorie a rischio con il vaccino anti-influenzale, tuttavia il vaccino protegge esclusivamente dal virus specifico di quel dato anno e non da tutti gli altri organismi responsabili delle sindromi parainfluenzali e delle malattie da raffreddamento, in primo luogo i batteri.
L’efficacia del vaccino è per giunta piuttosto limitata, i virus a cui sono legate le patologie influenzali sono infatti particolarmente resistenti e soprattutto hanno la capacità di mutare rapidamente il loro patrimonio genetico, cioè di modificarsi nel tempo. Per tale motivo, l’influenza non è mai uguale a se stessa e ogni anno si presenta in una forma più o meno resistente. Il vaccino può inoltre causare effetti collaterali locali e sistemici, incluse gravi reazioni da ipersensibilità.


Gli immunostimolanti omeopatici
Un prezioso aiuto per proteggersi dal contagio e affrontare i principali sintomi delle malattie da raffreddamento può venire dall’assunzione di immunostimolanti omeopatici, prodotti in grado di migliorare l’efficacia del nostro sistema immunitario fisiologico. Una importante meta-analisi della Cochrane Library del 2006 ha dimostrato come i molteplici immunostimolanti presenti sul mercato farmaceutico, siano efficaci nel ridurre le infezioni respiratorie ricorrenti di circa il 40%.
Assunti per tempo, questi prodotti sono in grado di stimolare una risposta immunitaria, detta cellulo-mediata, che comporta l’intervento di macrofagi e cellule natural killer in grado di annientare il virus influenzale senza attaccarlo direttamente. A differenza degli anticorpi stimolati dal vaccino, tali cellule agiscono uccidendo la cellula infettata dal virus privando quest’ultimo dell’ambiente ideale per la sua replicazione e moltiplicazione. Tale aspetto gioca un ruolo vincente nella prevenzione, perché by-passa il problema della variabilità antigenica dei virus influenzali che è invece il tallone d’Achille del vaccino convenzionale. Perché gli immunostimolanti omeopatici possano esprimere al massimo la loro efficacia è opportuno iniziare la cura nelle prime settimane di settembre. Infatti, sin dall’assunzione delle prime dosi è possibile osservare un consistente aumento della risposta immunitaria, ma è solo alla fine dell’intero ciclo terapeutico (6 settimane) che si raggiunge la massima copertura, giusto in tempo per affrontare il periodo clou dell’influenza. 
Tra i molteplici immunostimolanti omeopatici presenti sul mercato, molto efficace si è dimostrato essere il Mucozinum 200 plus - Vanda Omeopatici, composto da un’associazione di diluizioni alla 200k del virus influenzale epidemico e degli antigeni batterici responsabili delle principali infezioni respiratorie ricorrenti, sia primarie che come complicazioni di infezioni virali. Uno studio condotto su 200 bambini di età compresa tra i 2 e i 6 anni seguiti dagli ambulatori pediatrici sparsi sull’intero territorio italiano, ha dimostrato come il Mucozinum 200 plus sia efficace nel limitare sensibilmente l’incidenza di eventi infettivi respiratori e ridurre la percentuale di complicanze batteriche in quelli che si manifestano. Il numero di giorni di febbre e il numero di cicli di antibiotico effettuati è stato infatti sensibilmente minore nel gruppo dei bambini trattati con il Mucozinum 200 plus, rispetto al gruppo dei bambini non trattati (G.M. Micciché, S. Cacopardo, Medicina Naturale, Settembre 2010). Grazie alle alte diluizioni dei suoi componenti il Mucozinum 200 plus può essere assunto sia in gravidanza, sia durante l’allattamento che in età pediatrica. Non presenta generalmente controindicazioni ed effetti collaterali ed è in grado di agire anche nei pazienti dove il ricorso ad altri trattamenti farmacologici è sconsigliato, per esempio in concomitanza di altre terapie. La sua efficacia è massima nei bambini in quanto il loro organismo ha ancora una reattività integra ed un sistema di difesa immunitario molto sensibile agli stimoli.

Dott. Giuseppe Leto.

lunedì 9 settembre 2013

Master Counseling Sanitario



Migliorare la relazione con il paziente e con i colleghi utilizzando i principi ed i metodi della Comunicazione Empatica.
La professione medica è da sempre riconosciuta come molto gratificante e nello stesso tempo  generatrice di forte stress. Questo è legato sia a fattori intrinseci all’attività ( si ha a che fare con la vita e con il dolore delle persone) che a circostanze contingenti: il carico di lavoro faticoso, la mancanza di supervisione, la comunicazione spesso inadeguata tra gli operatori, l’ambiente di lavoro stressante, la rapida e frequente modificazione dell’organizzazione del lavoro,  obiettivi in conflitto  come per esempio i costi dell’assistenza e le esigenze cliniche, il peso della burocrazia. E’ anche importante considerare che, tra le  attese dei pazienti nei confronti del proprio medico, non c’è solo quella di ricevere diagnosi e cure adeguate, ma c’è anche quella di essere accolti ed ascoltati in modo sollecito e attento. I pazienti chiedono al proprio medico di essere riconosciuti in quanto esseri umani, portatori di esigenze individuali specifiche e di un carico di paura e sofferenza. Oltre a ciò, per il medico che lavora  in una struttura sanitaria o in collegamento con altri operatori sanitari, si presenta la necessità di mantenere un clima lavorativo sereno per poter offrire la prestazione migliore. A fronte di tutte queste richieste, il medico viene preparato principalmente a formulare diagnosi e ad applicare strategie terapeutiche, ma non riceve un’adeguata formazione per riuscire a relazionarsi in maniera efficace con se stesso e con il proprio stress da lavoro e con i suoi interlocutori più diretti: i malati ed i loro familiari. La capacità di generare fiducia negli utenti e di mantenere con i colleghi, superiori  e collaboratori rapporti basati sulla cooperazione e sull’integrazione delle abilità, dipende da attitudini personali ed anche da competenze specifiche che possono essere apprese e coltivate.
La finalità di questo corso è quella di fornire ai partecipanti competenze di comunicazione e di ascolto tali da instaurare relazioni che siano di soddisfazione per i pazienti ed anche per i colleghi. La peculiarità di questo corso rispetto ad altri corsi di Counseling sanitario, è che ai partecipanti verrà offerto uno strumento duttile quale può essere la capacità empatica. Non verranno insegnati schemi o tecniche da applicare più o meno rigidamente in questo o quel contesto, ma i partecipanti potranno modellare un atteggiamento che permetterà a ciascuno di affrontare in maniera personale e creativa le situazioni emergenti. L’acquisizione di capacità comunicative e relazionali fondate sull’ empatia , determina nel tempo una modificazione del comportamento e dell’attitudine verso gli altri. Per consentire l’integrazione di tali abilità, la parte pratica costituirà il 90% circa del tempo in aula. Durante gli incontri, strutturati come un laboratorio in vivo,  verranno affrontate in maniera capillare tutte le situazioni difficili (o vissute come tali dai partecipanti), in modo da consentire un senso di fluidità e facilità rispetto a situazioni analoghe che potranno verificarsi nel futuro.
Obiettivo Generale
Acquisire  competenze per una comunicazione interpersonale fluida ed efficace e rendere così possibili miglioramenti in diversi ambiti del “sistema salute”, in particolare:
  • Sviluppo nei  pazienti di  quel senso di fiducia che deriva dal percepire il medico come un professionista competente e un individuo integrato,  dal quale ricevere risposte chiare ed adeguate.
  • Miglioramento dell’organizzazione  e del clima lavorativo,  riducendo la manifestazione disfunzionale di conflitti  interpersonali  con i pazienti e con i colleghi,  aumentando quindi il proprio benessere oltre che l’adesione alla terapia e la fidelizzazione del paziente .
  • Promozione delle pratiche orientate al proprio benessere, per ridurre lo stress  nel raggiungimento dei target indicati.
Obiettivo Specifico
  • Essere consapevoli, nel momento della relazione, dei propri vissuti e dei propri desideri per potersi assumere la responsabilità del proprio parlare ed agire.
  • Imparare a Saper ascoltare i pazienti ed i colleghi anche quando si esprimono con modalità non gradevoli
  • Convertire le lamentele (proprie ed altrui) in richieste chiare
  • Tradurre i giudizi e le rivalse in un linguaggio basato sulle necessità e sulle soluzioni
  • Esprimere le proprie richieste in un modo centrato ed efficace
  • Prendersi cura dei propri confini e rispettare quelli degli altri
  • Analizzare i problemi con un approccio orientato alle soluzioni piuttosto che ai giudizi
  • Aumentare l’adesione del paziente alla terapia ed agevolarne il processo di guarigione anche attraverso la costruzione di un rapporto di fiducia.
Articolazione
Sono previsti 3 incontri di 8 ore ciascuno con un numero di 20 partecipanti.
Gli incontri  si svolgeranno in giorni abbastanza ravvicinati, per consentire l’acquisizione  dei principali aspetti teorici e del “senso” di questa  pratica comunicativa.  Durante tutti gli incontri, ma in particolare nell’ultimo incontro, ci sarà spazio per esercitare in situazione di role-play le abilità acquisite.
Durante il  secondo incontro, a ciascun partecipante verrà proposto di identificare all’interno della propria attività lavorativa un’area o una circostanza specifica considerata particolarmente critica  e di elaborare un progetto di cambiamento basato sull’utilizzo delle competenze acquisite ( project work).
Durante il terzo incontro ciascun partecipante avrà l’opportunità  di effettuare il riesame  di quanto progettato , valutare  l’efficacia delle nuove strategie comunicative utilizzate  e definire eventuali fattori correttivi .
E’ prevista  la possibilità di un coaching a distanza, anche individuale, tramite Skype. Su appuntamento.
Ideazione e Coordinamento: Lorenzo Salvi
Direzione Scientifica: Lucilla Ricottini
Docenti: Lucilla Ricottini, Lorenzo Salvi
Segreteria Organizativa: Vanda Italia, Via di Morena 61/b 00043 Ciampino terl 0679312185
Info e prenotazione: info@vanda.it
Date: 28 Settembre – 12 Ottobre – 26 Ottobre
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